La scaletta di via Ripa Pasqualina

L'ente BAS ha pubblicato, qualche tempo fa, un buon opuscolo sulle scalette di Bergamo, sull'onda di interventi di manutenzione straordinaria (anch'essi pubblicizzati nel sito). Il Comune di Bergamo d'altro canto non ha più effettuato interventi di manutenzione sulle scalette che percorrono sparse tutto il territorio collinare della città da parecchio tempo (in molti casi da decenni). Abbiamo così dei percorsi che versano ormai in stato di profondo degrado, in alcuni casi abbandonati (per esempio per via Moratelli) specie nei mesi estivi quando i rovi avvolgono tutto.

La segnalazione odierna è per via Ripa Pasqualina:

da una parte vi è lo stato di degrado diffuso per il selciato e le alzate in pietra del percorso, dall'altra vi sono due "episodi" singolari di cattiva progettazione e scarsissima cura della storicità della scaletta, ovvero le due barriere anti-moto a monte e a valle della parte storica della via. A monte infatti, nel punto più stretto, è stata realizzata una barriera in cemento che ha inglobato due paletti in metallo pre-esistenti, barriera che per linguaggio architettonico stride con l'intorno e che soprattutto ha una scarsissimo accessibilità ovvero è quasi una barriera anche per i pedoni. A valle invece qualche buontempone a suo tempo adottò come paletti dei travetti in acciaio ad H annegati in un basamento in CA: col tempo la parte sottostante questa barriera ha iniziato a rovinarsi perdendo in coesione e scavandosi per effetto della cascata che si veniva a creare ad ogni pioggia abbondante. Il gradino di cemento infatti essendo molto più resistente della parte tradizionale ha creato un punto di discontinuità dell'intero manufatto storico del selciato dove poi è andata a lavorare l'azione cinetica dell'acqua. Oggi si può ammirare il gradino moderno che si eleva per più di 60 cm sopra una buca. Così si è perso sia il bene storico - architettonico della via in acciottolato che la fruibilità pedonale.


Si auspica che venga ripristinato il percorso con materiali e tecniche tradizionali, che vengano rimosse entrambe le barriere inutili se non dannose, sostituite nel caso dai paletti in ghisa già presenti in tutto il Comune, a sezione ottagonale, uniti da un’elegante, semplice ma efficace catenella. Data la sezione ridotta della via basterebbero due paletti e una catena a monte (dove iniziano i gradini però, non a metà percorso!) e tre paletti e due catene a valle.

Speriamo nel futuro.

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