la vertigine per l'asfalto

Il Comune di Bergamo sta conducendo da un paio di anni una campagna di ridisegno delle vie e dei marciapiedi nell'ottica di creare una viabilità più lenta (sicura?) e un ambiente urbano più gradevole. Per questo la parola d'ordine sembra essere quella di stringere le strade, togliere i parcheggi e ampliare i marciapiedi.
In teoria sembra tutto molto lodevole e anche condivisibile. Nella pratica si interviene in strade non così larghe e nemmeno caratterizzate da traffico veloce togliendo i pochi parcheggi rimasti e realizzando marciapiedi in asfalto larghi metri senza nemmeno una minima piantumazione. In via Mattioli e in via Longuelo con i recenti interventi di riqualificazione a Zona 30 oppure lungo la ferrovia in via Maglio del Lotto si assiste alla stesura di un'ampia superficie asfaltata, alla creazione cioè di un vuoto bituminoso che in estate sarà teatro di svenimenti di quei pochi che oseranno percorrerlo. In questi due casi citati, lo spazio per delle piante c'era e pure per qualche elemento di arredo urbano, panchine, cestini, cartelli pubblicitari, rastrelliere per biciclette. Via Maglio del Lotto è vicina sia alla stazione che (soprattutto) alla fermata dell'Autostradale per Milano, fermata sprovvista del benchè minimo comfort [perfino la palina è su base provvisoria] e dei parcheggi per le biciclette.
Il verde, sia esso composto da aiuole e cespugli o da alberi, è come fosse temuto in quanto oneroso di cure e quindi di spese, osteggiato dagli abitanti per le foglie (ma sarà vero?) e per i rami che osano protendersi verso le proprietà private. Morale: abbiamo una città con dei bei marciapiedi ampi e soleggiati come lastrichi solari, vuoti siderali che la cittadinanza può ammirare dai finestrini delle auto in coda.

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